Carissimi fedeli di s. Giorgio, celebriamo con grande giubilo la Pasqua del Signore, la Festa delle feste. Potremmo anche dire che è l’unica grande festa del cristiano, perché tutta la storia della salvezza e tutto il cristianesimo devono essere guardati alla luce del mistero pasquale di morte e di resurrezione di Gesù. Non è possibile, infatti, comprendere davvero chi è Cristo se non dopo aver attraversato la Pasqua che ci porta a dire come il centurione romano sotto la croce: “Davvero quest’uomo era il Figlio di Dio”. Il Venerdì santo, quando Gesù venne condannato, subendo la drammatica passione e poi la crocifissione sul Golgota, i suoi discepoli vennero colti da una spaventosa paura, tanto da fuggire via come inseguiti dal terrore. Si frantumavano, cadendo a terra, tutte le loro certezze, era come se la terra li avesse inghiottiti!